Napoli_Trekking_Urbano

NAPOLI
Gustiamo i paesaggi lungo le strade di Napoli

Due percorsi insoliti nei vicoli, fra le scale, il verde, il paesaggio ma anche il folklore, la tradizione e la gastronomia di Napoli.

1° Itinerario – Moiariello
Da Via Foria ci arrampicheremo su una delle 200 scale napoletane: Salita Montagnola; risalendo la collina di Capodimonte arriveremo alle scale del Moiariello che conservano un carattere agreste. Su Via Ottavio Morisani osserveremo la bellezza paesaggistica del Golfo di Napoli: il Vesuvio, la penisola Sorrentina, Capri, San Martino. Infine, passando per l’Osservatorio Astronomico, giungeremo alla Reggia e al Parco di Ca-podimonte.

2° Itinerario – Pedamentina
dal piazzale della Certosa di San Martino percorreremo “il percorso pedonale più lungo d’Italia”che si snoda lungo le scale della Pedamentina, prose guiremo per la scala di Montesanto fino alla Pignasecca. Giungeremo infine nel cuore del centro antico: Spacca-napoli. Lungo i due percorsi, incroceremo botteghe o ristorantini con prodotti tipici napoletani: spaghetti, pesce, pizze, panzarotti, taralli, sfogliatelle, babà…

Info Percorso:

1° Itinerario
Giorno percorso: sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre
Tempo di percorrenza: 1 ora
Lunghezza: 2,3 km
Difficoltà: medio/bassa
Punto di partenza: Via Foria
Orario di partenza delle visite guidate:
sabato 31 ottobre ore 11.30 – 16.30
domenica 1 novembre ore 10.30 – 11.30

2° Itinerario
Giorno percorso: sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre
Tempo di percorrenza: 1 ora e 25’
Lunghezza: 6 km
Difficoltà: medio/bassa
Punto di partenza: Piazzale San Martino
Orario di partenza delle visite guidate:
sabato 31 ottobre ore 11.30 – 16.30
domenica 1 novembre ore 10.30 – 11.30

Per Informazioni:

Comune di Napoli – Servizio Turismo
Tel.: 0817 956162
E-mail: carmine.maturo@comune.napoli.it
Web: www.comune.napoli.it

IL PRODOTTO TIPICO: IL CAFFE’

La tazzina di caffè è la bevanda napoletana per eccellenza. Viene sorbita dai napoletani a tutte le ore: appena svegli concilia con il pensiero della giornata che sta arrivando, a metà mattinata interrompe piacevolmente il ritmo della stessa, dopo pranzo funge da digestivo e via via fino ad arrivare alle ore della cena, addirittura al dopocena dove, per alcuni, è d’obbligo. Il caffè è un rito che viene rispettato e ossequiato dal popolo napoletano con tutte le sue regole e ovunque. Negli affollati bar di Napoli o al chiuso delle proprie pareti domestiche è un irrinunciabile piacere del palato.

Oggi esistono le moke moderne per prepararle con miscele di caffè già preparate, macinate ed imbustate in sottovuoti, ma ancora sul finire degli anni ’50 (ed oggi per vezzo) veniva comprato in chicchi e macinato in casa con i cosiddetti macinini da caffè ed era rigorosamente usata la famosa “napoletana”, ancora in uso. Per fare un buon caffè serve una buona miscela, una caffettiera di tradizione e… l’acqua pubblica di Napoli che attribuisce al caffè napoletano un particolare sapore.

Eduardo, nella commedia “Questi Fantasmi”, descrive alla perfezione il sistema tradizionale per usare la “caffettiera napoletana”, facendo un apologo dell’importante rito: Sul becco io ci metto questo “coppitiello” di carta. (Lo mostra) Pare niente, questo coppitello ci ha la sua funzione… E gia’ perché il fumo denso del primo caffe’ che scorre, che poi e il più carico, non si disperde. Come pure, professo’, prima di colare l’acqua, che bisogna farla bollire per tre o quattro minuti, per lo meno, prima di colarla dicevo, nella parte interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino di polvere appena macinata piccolo segreto! In modo che, nel momento della colata qua, in pieno bollore, già si aromatizza per conto suo.

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